Freedom


 

I pensieri sono cose?

Sono materiali?

Dipende…

 

Come visto nei precedenti post il vero potere dell’uomo consiste nel saper manifestare (in modo consapevole o meno sempre potere è) ciò che contempla nella propria atmosfera mentale.

Per questo motivo un pensiero ricorrente, ossia attenzionato più volte, viene per così dire attivato nella nostra coscienza, diventando così (per noi) “reale”.

 

Un esempio?

Le paure!

 

Le paure nascono da pensieri ricorrenti, sostenuti da domande caratterizzate da sequenze emotive di timore, incertezza, negatività, ecc…

Spesso, questi pensieri, se attenzionati in modo frequente, si trasformano in credenze, limiti, fobie, ossessioni e in molti casi malattie!

Direi che giunti a questi stadi, il pensiero è ormai reso cronico, come se fosse un programma installato nella nostra mente, o meglio cristallizzato!

 

Ricordate il post in cui ho parlato dell’acqua? (vedi qui)

Ricordate che siamo fatti di acqua?

 

Ebbene, quando cristallizziamo un pensiero in pratica andiamo ad immobilizzare le molecole di acqua in una determinata zona del nostro corpo, secondo una sequenza precisa, con un movimento di coscienza all’interno di uno spazio e tempo ben precisi, che in ultima analisi sorreggono il problema stesso!

 

A questo punto siamo fregati, come trovarsi in un vicolo cieco.

 

Come molti di voi ben sapranno, l’essere umano è costituito dal cosiddetto corpo eterico, ossia una sorta di perimetro esterno (ve n’è anche uno interno ed è quello che ci interessa!), che determina un cambiamento di spazio e tempo all’interno dello spazio in cui siamo.

È facilmente visibile anche ad occhio nudo ed ha una propria frequenza e quindi anche colore. Se cercate di mettere a fuoco un punto che si trova immediatamente vicino al corpo, ma per esempio leggermente dietro, è facilmente visibile sotto forma di entità di spazio più densa e meglio conosciuta anche come aura eterica.

 

Per quanto riguarda quello interno, invece, essendo interno, non è visibile ad occhio nudo, e serve un lavoro di allenamento in quella che viene chiamata autoscopia del corpo, attraverso la coscienza.

Non ho intenzione di spiegare in questo post questo tipo di approccio, vi basti per ora sapere che c’è.

 

Quindi, mediante una sorta di autoscopia e in un particolare stato di coscienza, (simile alla meditazione o in uno stato in cui il nostro cervello possa produrre onde theta…) possiamo osservare il corpo eterico interno, chiamato da alcuni mistici come sacchetto di Maja, meglio “conosciuto” come senso della realtà.

Anch’esso ha una propria frequenza e un colore, che non sono fissi ma possono cambiare in funzione dello stato di cristallizzazione in cui si trova il nostro corpo.

 

Possiamo meglio comprendere quanto detto, facendo riferimento all’effetto doppler?

L’effetto Doppler è il fenomeno fisico che riguarda le modalità con cui la frequenza di una emissione viene percepita da un osservatore statico quando la sorgente è in movimento: maggiore frequenza dei fronti d’onda in avvicinamento, minore frequenza quando la fonte si allontana.

 

 

Lo spostamento verso il rosso (chiamato anche effetto batocromo o, in inglese, redshift) è il fenomeno per cui la luce o un’altra radiazione elettromagnetica emessa da un oggetto ha una lunghezza d’onda maggiore rispetto a quella che aveva all’emissione.

 

Ciò equivale a dire che nel caso della luce il colore va nella direzione dove è il rosso, l’estremo inferiore dello spettro del visibile. In generale, sia che la radiazione elettromagnetica sia visibile o non lo sia , un redshift significa un aumento della lunghezza d’onda, equivalente a una diminuzione della frequenza o a una minore energia dei fotoni.

Al contrario, si ha il cosiddetto spostamento verso il blu (o blueshift) quando la lunghezza d’onda diminuisce e si verifica quando una sorgente di luce si muove verso un osservatore o quando la radiazione elettromagnetica entra in un campo gravitazionale.

 

 

A cosa ci serve sapere tutto ciò?

 

Ogni pensiero per esistere ha necessità di essere presente nella nostra coscienza insieme al suo opposto.

 

Ogni pensiero che produciamo o che è stato prodotto ha una propria frequenza ed un proprio spazio/tempo che si muove come se fosse un vortice e, nel momento in cui lo attenzioniamo ripetutamente diventa reale, come un file su desktop che cliccando si apre.

 

Pensieri che sono cristallizzati nella nostra coscienza avranno un colore tendente al blu, mentre il suo opposto sarà tendente al rosso e quindi diciamo “lontano”, per il semplice fatto che non lo stiamo attenzionando!

Decristallizzando un qualsiasi pensiero nella nostra coscienza, possiamo liberarci di un problema e manifestare, per esempio, l’esatto opposto!

 

Sono sfortunato?

Probabilmente ho cristallizzato uno o più pensieri che hanno la sfiga come denominatore comune, perciò tendo a manifestare persone e situazioni che vanno a confermare la mia sfortuna!

 

Sembra assurdo…in realtà è estremamente logico e semplice!

 

 

Conoscete il fenomeno della TRIBOLUMINESCIENZA?

 

Vi risparmio la ricerca: la triboluminescenza è un fenomeno ottico in cui viene generata luce sottoponendo un determinato materiale, generalmente cristallino, ad uno sforzo.

La triboluminescienza è la via per renderci liberi, cioè in grado di condurci alla decristallizzazione di un pensiero.

Questa è lesperienza che ho deciso di condividere e che mi ha portato a conoscere alcune modalità su come funziona quella che chiamiamo “realtà”….

 

Come?

 

Innanzitutto è fondamentale essere estremamente attenti ai pensieri che produciamo o che decidiamo di osservare…

Un’ottima strategia può rivelarsi quella di non accettare un qualsiasi pensiero come “vero”, ma interrogarlo con domande del tipo: “chi sei?”, “da dove vieni?”, “perchè non riconosci te stesso?”, “sei vero o sei farlso?”, ecc…

 

Forse se è la prima volta che vi cimentate nella lettura di un articolo di questo genere, potrebbe sembrarvi assurdo quanto appena detto, ma poco importa: infatti, prima di giudicare, sarebbe opportuno mettersi all’opera e provare ad agire in tal senso. (Nel caso il lettore volesse approfondire gli “antefatti” click QUI)

 

Interrogare un pensiero è qualcosa che pochissime persone al mondo fanno, ma è qualcosa che vi permette di scegliere quali pensieri meritino di essere vissuti o meno nella vostra coscienza!

Rendersi conto come, attraverso questo tipo di esperienza, possiamo modificare la nostra realtà, rappresenta un grosso passo avanti, in grado di indirizzarci a delle domande volte a stimolare la crescita della coscienza in maniera evolutiva!

 

In questo modo è possibile sviluppare quell’attitudine insita nella coscienza stessa, in grado di plasmarla e adattarla nel migliore dei modi a qualsiasi situazione.

 

 

La libertà, in ogni sua forma, è prima di tutto libertà da ogni pensiero e condizionamento.

 

P.S.

Quello che dico non dovrebbe essere preso come oro colato, ma dovrebbe essere verificato e, senza la dovuta è corretta verifica in tal senso, non è nemmeno possibile affermare che sia errato.

Per chi volesse cimentarsi mi riservo di condividere esperienze in privato (a costo e spostamento zero ovviamente), perché credetemi, spiegare o scrivere esercizi è assai più difficile che praticarli.

 

 

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